mercoledì 18 marzo 2009

Blogmagazine: un nuovo esperimento editoriale

Approfitto di questa pausa pranzo per parlarvi di Blogmagazine, una rivista nata da poche settimane (e di cui è disponibile sul sito il primo numero, quello di Marzo 2009). Si tratta di una rivista scritta interamente da blogger, per ora disponibile solo in formato digitale (sfogliabile on line in flash o scaricabile in pdf) ma che, almeno nelle intenzioni degli autori, dovrebbe essere distribuita, in un prossimo futuro, anche in edizione cartacea.

Durante gli anni Novanta, quando cominciava a diffondersi il web, molti editori di giornali e riviste cominciarono ad affiancare alla classica edizione cartacea, anche una versione telematica delle loro pubblicazioni: era, in quel caso, la carta stampata che raggiungeva il pubblico tramite il web; successivamente, sono nate riviste telematiche, interamente on line, senza una controparte cartacea, per non parlare del numero sempre crescente di siti, blog, forum, ecc...

L'idea alla base di Blogmagazine, interessante e originale, è proprio quella di portare fuori dalla rete (su carta stampata) i contenuti dei blog, di realizzare, in un certo senso, il processo inverso rispetto a quello che è avvenuto agli inizi della diffusione del web; considerando il successo che sta avendo (gli autori dichiarano circa 1700 download a distanza di 24 ore dalla pubblicazione), l'idea è senz'altro buona.

Non sono mancate, tuttavia, delle critiche al progetto da parte di alcuni blogger. La prima critica è che gli argomenti trattati sono troppo eterogenei (si va dall'informatica al cinema, dalla tecnologia al gossip) e non possono stare tutti su una sola rivista; tuttavia, c'è da dire che i blog presenti in rete trattano gli argomenti più disparati, quindi, se si vuole fornire uno spaccato fedele di questa realtà, nessun tema può essere tralasciato. Una soluzione di compromesso, anche se impegnativa, secondo me può essere quella di scindere Blogmagazine in più riviste, ognuna incentrata su un particolare tema (ad esempio, Blogmagazine Hi-Tech, Blogmagazine Cultura, Blogmagazine Salute, e così via).

Un'altra critica riguarda gli articoli, che, secondo molti, trattano argomenti triti e ritriti (ad esempio Facebook o la "nuovissima" serie TV del Dr. House) senza aggiungere nulla a quanto già presente in rete. Senza pronunciarmi su quest'ultimo punto, voglio solo rassicurarvi sul fatto che la redazione sta già prendendo provvedimenti e, già dal prossimo numero, saranno presenti solo argomenti originali. Come faccio ad esserne così sicuro? Perché è stata la redazione stessa a dirmelo... in risposta ad una mia mail con la quale le ho proposto un mio articolo su Second Life. L'articolo è stato scartato proprio perché "non da molte informazioni in più di quelle che si possono trovare in giro" e inoltre l'argomento trattato è stato definito "un po' vecchiotto".

Non ci resta che aspettare il numero di Aprile.

A presto.

P.S. Visto che ci sono, pubblico volentieri l'articolo su Second Life che ho mandato a loro.

Second Life: tra virtuale e reale

“Era questa per me la magia: poter vedere il mondo trasformarsi in base alle idee che avevo in mente”. Così si esprime Philip Rosedale, fondatore del Linden Labs, presso i quali è stata ideata e realizzata Second Life, un ambiente virtuale che permette a chiunque voglia entrarvi di essere ed avere tutto ciò che desidera, o quasi. Vorreste poter volare per recarvi da un posto all’altro? In Second Life potete… e potete anche teletrasportarvi! Vi piacerebbe possedere una villa, un castello e (perché no?) un’intera isola? Avete sognato, qualche volta, di cambiare sembianze? Tutto questo, e molto altro, è possibile all’interno di Second Life.
Ma che cos’è veramente, e come funziona, Second Life? A primo acchito, possiamo dire che è una sorta di gioco di ruolo (anche se, come vedremo, questa è una definizione piuttosto riduttiva), costituito da un ambiente 3D simulato, a cui si accede tramite un computer, una connessione ad Internet e un account, da aprire nel sito ufficiale www.secondlife.com. Ogni partecipante è presente nell’ambiente attraverso un avatar, cioè una sua rappresentazione virtuale (solitamente di forma umana, ma che può anche essere di altro tipo), il quale può essere controllato tramite mouse e tastiera (ma anche altri strumenti multimediali). Gli avatar possono interagire tra di loro e anche con il mondo circostante, proprio come avviene nella vita reale.
Anche se, a prima vista, non sembra molto di più di una normale chat (ancorché arricchita con effetti 3D), in realtà Second Life ha alcune peculiarità che la rendono unica, prima fra tutte il fatto che tutto (o quasi) ciò che è presente nell’ambiente (paesaggi, strade, edifici, ecc…) è realizzato dagli stessi residenti ed è in continuo divenire: ad esempio, proprio come nel mondo reale, un abitante di Second Life può acquistare un lotto di terreno, costruirvi un edificio e, dopo qualche tempo, rivenderlo a qualcun altro; quest’ultimo, a sua volta, può modificare quell’edificio, oppure demolirlo e costruirvi altro. L’ambiente viene plasmato dagli abitanti stessi, secondo la loro volontà e, neanche a dirlo, in modo molto più facile e veloce che nel mondo reale.
Abbiamo accennato, poco più sopra, all’acquisto e alla vendita di terreni… Ebbene sì! In Second Life esiste anche una moneta, il Linden Dollar (L$), che può essere usata per acquistare (in negozi virtuali) ogni sorta di oggetti, come vestiti, arredamenti, case, ecc… Come nel mondo reale, uno dei modi per ottenere denaro è lavorare; esistono tantissimi lavori che si possono svolgere in Second Life, uno dei quali è il costruttore: poiché realizzare oggetti o edifici richiede particolare abilità e conoscenze di programmazione, molti residenti, anziché cimentarvisi, preferiscono pagare qualcun altro che lo faccia per loro. Ma non è tutto: i Linden Dollar possono anche essere acquistati, pagandoli in dollari, presso il sito ufficiale di Second Life e, cosa ancora più interessante, rivenduti, ricevendo in cambio dollari, quelli veri; insomma, il L$ è una vera e propria moneta, con tanto di tasso di cambio.
Le applicazioni possibili di Second Life sono le più disparate: da quelle prettamente ludiche, per le quali è stata creata, a quelle culturali (si pensi al valore aggiunto che un simile strumento può dare all’e-learning). Non vanno poi dimenticati i risvolti economici: molte aziende possono sfruttare il mondo virtuale per ottenere visibilità, la quale finisce per portare loro clienti, di quelli in carne ed ossa; inoltre, possono nascere nuove forme di business interamente virtuali, in grado di fornire, però, guadagni reali.
Tuttavia, non ci si deve lasciare trasportare da troppo entusiasmo e pensare di fare soldi facili dentro Second Life: infatti, il tasso di cambio varia da 250 a 350 L$ per 1$ e quindi è immediato rendersi conto che, per guadagnare una cifra che non sia trascurabile per la vita reale, occorre molto tempo e molto impegno. Sono veramente pochi coloro che riescono a vivere avendo Second Life come unica fonte di reddito e, cosa ancor più importante, costoro lavorano (e faticano) quanto chi ha un impiego nel mondo reale, e forse anche di più. E’ vero, infatti, che molte cose impossibili nel mondo reale divengono possibili in Second Life, tuttavia ciò vale non solo per noi, ma anche per gli altri.
Non bisogna mai dimenticare, infine, che Second Life è un ambiente virtuale: è vero, permette di essere ciò che si vuole e appaga molti desideri dell’animo umano (bellezza, ricchezza, ecc…), ma lo fa in modo “finto”, virtuale, appunto, e se la si prende troppo sul serio, si rischia di subire delle ripercussioni anche da un punto di vista psico-sociologico. Second Life è un ottimo mezzo per socializzare, giocare, divertirsi e anche per sperimentare qualche nuova forma di business, ma è bene fare tutto ciò con il giusto atteggiamento mentale, senza esserne ossessionati e considerandolo, prima di tutto, un gioco; per dirla con Linus Torvalds, il creatore del sistema operativo Linux, just for fun!

Nessun commento:

Posta un commento

Poiché ho attivato la moderazione dei commenti, possono trascorrere diverse ore, dal momento in cui vengono postati, prima che siano visibili al pubblico.
Mi riservo di eliminare i commenti che risultino volgari, offensivi o, comunque, con contenuto illecito, nonché eventuali commmenti con spam.
Tutti gli altri interventi (osservazioni, precisazioni, richieste, critiche...) sono sempre graditi.

Powered By Blogger