giovedì 21 maggio 2009

Programmi di affiliazione e fisco: lo Statuto del Contribuente

In questo post voglio sottoporvi una riflessione, che sto facendo in questi giorni, sull'applicazione dello Statuto del Contribuente alla complessa questione dell'inquadramento fiscale di Adsense.

La legge n. 212 del 27 Luglio 2000, comunemente nota come Statuto del Contribuente, stabilisce un insieme di diritti per quest'ultimo: chiarezza e trasparenza delle disposizioni tributarie, informazione del contribuente, conoscenza degli atti, interpello, solo per citarne alcuni.

Tra le altre cose, nell'art. 10, rubricato "Tutela dell'affidamento e della buona fede. Errori del contribuente", al comma 3, viene sancito che non possono essere irrogate sanzioni quando una violazione sia dovuta ad obiettive condizioni di incertezza in una norma tributaria. Riporto il testo integrale dell'articolo (il grassetto l'ho aggiunto io):

1. I rapporti tra contribuente e amministrazione finanziaria sono improntati al principio della collaborazione e della buona fede. 2.Non sono irrogate sanzioni ne' richiesti interessi moratori al contribuente, qualora egli si sia conformato a indicazioni contenute in atti dell'amministrazione finanziaria, ancorche' successivamente modificate dall'amministrazione medesima, o qualora il suo comportamento risulti posto in essere a seguito di fatti direttamente conseguenti a ritardi, omissioni od errori dell'amministrazione stessa. 3. Le sanzioni non sono comunque irrogate quando la violazione dipende da obiettive condizioni di incertezza sulla portata e sull'ambito di applicazione della norma tributaria o quando si traduce in una mera violazione formale senza alcun debito di imposta. Le violazioni di disposizioni di rilievo esclusivamente tributario non possono essere causa di nullita' del contratto.

In merito all'inquadramento fiscale di Adsense (e, in generale, di tutti i programmi di affiliazione), l'amministrazione finanziaria non si è ancora pronunciata ufficialmente. Inoltre, ogni volta che si affronta la questione sui forum, emergono pareri contrastanti (anche da parte degli stessi commercialisti), che portano spesso ad accese diatribe, se non a dei veri e propri flame (basta fare un giro in rete per rendersene conto).

Ciò che mi chiedo (e vi chiedo) è se in una situazione simile, si possa parlare di obiettive condizioni di incertezza.

Che ne pensate?

Nessun commento:

Posta un commento

Poiché ho attivato la moderazione dei commenti, possono trascorrere diverse ore, dal momento in cui vengono postati, prima che siano visibili al pubblico.
Mi riservo di eliminare i commenti che risultino volgari, offensivi o, comunque, con contenuto illecito, nonché eventuali commmenti con spam.
Tutti gli altri interventi (osservazioni, precisazioni, richieste, critiche...) sono sempre graditi.

Powered By Blogger